31 Gen Conosciamo Selfie Box Cagliari con Giulia Curriduri
Si chiama Giulia Curriduri ed è la responsabile di Selfie Box Cagliari, primo franchise fuori dai confini italiani, almeno quelli continentali. La sua esperienza è fra le più significative, poiché rappresenta la prima affiliata al brand. Conosciamo meglio lei e la sua esperienza al fianco di Selfie Box.
Ciao Giulia, raccontaci come hai conosciuto Selfie Box.
«Prima di conoscerlo ero alla ricerca di un nuovo lavoro perché sentivo di voler lasciare quello precedente, durato 10 anni, perché il lavoro dipendente mi stava troppo stretto. Volevo mettermi in proprio ma iniziare da un business non troppo grande. Ho allora digitato su google “come aprire un’attività” e tra i primi risultati è comparso un sito che si chiama aprireinfranchising.it dove ci sono tutti i franchising d’Italia».
Cosa hai pensato dell’offerta di franchising di Selfie Box?
«Ero molto scettica e non interessata ai franchising ma ho comunque fatto un giro nel sito e Selfie Box mi ha catturato subito! Mi è piaciuto il logo, mi piaceva il servizio, era una cosa che io per prima avrei considerato di noleggiare per un evento. E poi nella descrizione ci ho trovato divertimento e innovazione, quindi ho pensato che si incastrasse perfettamente con le mie esigenze!».
Com’è avvenuta l’affiliazione a Selfie Box?
«Ho mandato una mail e dopo qualche giorno ho conosciuto Ascanio per telefono. Mi ha fatto un’ottima impressione anche lui, tant’è che ho fatto subito un biglietto per Milano e sono andata a conoscerli alla fiera del franchising. All’epoca non sapevo che non ci fossero altri affiliati, ho avuto da subito una sensazione di sicurezza e mi sono fidata senza timore. Quando ho conosciuto Gianfranco e Ascanio, mi hanno conquistata. Solo successivamente ho provato il photobooth, e mi è ovviamente piaciuto molto».
Cosa ti ha fatto propendere per l’affiliazione?
«Per me la scelta è stata dettata da un feeling a livello umano e da un vero e proprio colpo di fulmine! Mi sono presa 48 ore per razionalizzare, poi mi sono licenziata, ho aperto la partita IVA e seguito tutti gli step successivi».
Cosa pensi di questo primo periodo di affiliazione?
«Dopo più di un anno da quel momento, posso dire che la cosa che mi piace di più è che trovo tutto questo molto stimolante. Vengo da un lavoro statico, chiusa dentro quattro mura, e ora faccio tantissimi chilometri, incontro centinaia di persone nuove, e conosco il mio territorio in modo estremamente approfondito. Un giorno sono ad un matrimonio, il giorno dopo ad una festa di paese, il giorno dopo ancora in un locale di periferia. Con il photobooth passo dalle cene di Gala a eventi artistici, dalla piccola attività che inaugura al grande evento aziendale. Lo trovo incredibilmente stimolante, non mi sono mai annoiata».
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
«Per questo nuovo anno vorrei strutturarmi e crescere come professionista. Diciamo che ora ho fatto un po’ di gavetta e ho anche fatto alcuni errori, quindi in futuro mi riprometto di andare avanti con più grinta. Il mio obiettivo è quello di portare il divertimento di Selfie Box in ogni paese della Sardegna!».
Ti definiresti in tre aggettivi?
«Sognatrice, problem solver, lunatica».
Tre cose a cui non rinunceresti mai?
«Un po’ di tempo per me, la buona musica, i tramonti».
Tre cose che detesti?
«Le discriminazioni, gli automobilisti incazzati, i rumori ripetitivi».