“La felicità è reale solo se condivisa.” Condividere sui social network è un modo per sentirci più vicini.

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“La felicità è reale solo se condivisa.” Condividere sui social network è un modo per sentirci più vicini.

A differenza di quanto potremmo pensare, la pratica del social sharing non ci rende né più soli, né più individualisti. O almeno, non se i nostri contenuti restano “sani”, autentici e spontanei.
La condivisione sui social non è solo una questione tecnologica, ma anche e soprattutto psicologica. Scopriamo insieme perché ci piace così tanto condividere sui social e vediamo quale strumento può essere più adatto per integrare la nostra vita reale con quella virtuale.

1. Condividiamo per il nostro bisogno primario di sicurezza

Chiunque abbia una minima infarinatura di marketing o di psicologia saprà bene di che cosa stiamo parlando. Abraham Maslow, psicologo statunitense, già negli anni ’50 teorizzò un modello piramidale per descrivere e dare una gerarchia ai bisogni umani.

In questa scala a piramide, appunto, partiamo dai bisogni primari ovvero quelli fisiologici legati, banalmente, alla sopravvivenza biologica. Una volta appagati, subentrano nell’uomo bisogni più complessi, che Maslow riassume con bisogno di realizzazione, come moralità, creatività, problem solving, accettazione, e bisogni di stima e sicurezza, che si basano su scale di appartenenza, sociale, familiare, affettiva.

Il bisogno di appartenenza spinge ognuno di noi in quanto utenti di un social network a condividere per essere accettato da quella stessa community di cui facciamo parte.

Il nostro bisogno di stima viene quindi appagato con la condivisione di contenuti attraverso i quali possiamo restituire l’immagine che vorremmo gli altri percepissero di noi, e di qui l’appagamento del bisogno di sicurezza e autorealizzazione: le piattaforme digitali ci permettono di raggiungere gruppi di persone a cui vogliamo comunicare i nostri successi, il nostro valore, per sentirci più sicuri di noi stessi e realizzati.

2. Ognuno di noi ha in mente uno “status symbol” da raggiungere

I social network sono il luogo dove trascorriamo ormai gran parte del nostro tempo. E lo facciamo mostrando, principalmente, la nostra identità. In questo meccanismo, la componente della vanità ha senz’altro il suo peso e alla sua rilevanza, ed ha a che fare principalmente con l’ideale di vista che desideriamo raggiungere.

L’identificazione di uno status symbol che determina e genera la qualità della nostra condivisione è imprescindibile, a prescindere da quanto gli “oggetti desiderati” siano cambiati o si siano evoluti nel tempo, e quanto differiscano da generazione in generazione.

Qualsiasi siano gli status symbol, la condivisione sui social media è una grande opportunità per rappresentarci e mostrarci al mondo per ciò che vorremmo essere.

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3. La felicità: non solo una questione di like e apparenza

L’interazione con gli altri utenti attraverso like e sharing attiva naturalmente una risposta neurale positiva, perché la nostra autostima, secondo la piramide di Marlowe di cui abbiamo letto in precedente, richiede di essere alimentata e rassicurata.

Il senso di approvazione ci connette naturalmente con gli altri. Recenti studi dell’Università della California si sono concentrati sull’analisi delle risposte e delle reazioni degli utenti dei social media che ricevono molti like; questi ultimi sarebbero sono più incentivanti degli altri a condividere contenuti online e non soltanto con i propri post o foto, ma anche i contenuti degli altri utenti.

Infine, l’ultima considerazione a cui spontaneamente tutti possiamo arrivare è che, in generale, i social media sono il luogo in cui vogliamo apparire felici. Per questo motivo lo sharing diventa efficace quando oggetto della condivisione sono gli eventi speciali, le occasioni, il divertimento, gli amici, l’intrattenimento e, perché no, i successi, personali o professionali.

Condivisione, Social Sharing e tecnologia a supporto

La condivisione quindi è, fondamentalmente, una questione psicologica, che ha a che fare con bisogni complessi che abbiamo provato a semplificare, ma è anche una questione tecnologica.

Come facciamo, materialmente, a conservare i nostri momenti più belli e, allo stesso tempo, a condividerli?

condividereLa tecnologia e il digitale ci permettono di integrare in un unico supporto, come un photobooth, virtual box o social printers, la possibilità di catturare, conservare e persino stampare, ma soprattutto condividere in tempo reale il nostro momento felice, con possibilità infinite di personalizzazione!

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